
Il fumo di sigaretta, si sa, contiene numerosi componenti e sostanze tossiche potenzialmente cancerogene che possono danneggiare in maniera permanente l’intero organismo, cute compresa. I danni legati al fumo riguardano, quindi, sia la salute che l’aspetto fisico e sono legati qualitativamente e quantitativamente al numero ed al tipo di sigarette consumate.
Le sostanze pericolose del fumo
I componenti principali del fumo sono: il Monossido di Carbonio (CO) che, molto semplicisticamente, interferisce con il trasporto dell’ossigeno nel sangue e con la sua utilizzazione all’interno delle cellule, il Catrame, composto a sua volta da acido cianidrico, che funziona un po’ come il monossido di azoto, oltreché da arsenico, idrocarburi aromatici, elementi radioattivi ed anche ossidi di azoto, aldeidi e fenoli, responsabili, soprattutto questi ultimi 3, dell’azione irritante del fumo sulle mucose respiratorie, sulle congiuntive e sulle ciglia mucose dell’apparato respiratorio inibendone l’attività e consentendo, in tal modo, una penetrazione ancora più profonda e dannosa delle sostanze corpuscolate del fumo nelle parti più profonde dell’albero respiratorio.
Un altro componente fondamentale del fumo, degno di menzione per i suoi effetti deleteri è la Nicotina che, nel tempo, crea dipendenza fisica dalla sigaretta e genera una sorta di intossicazione cronica caratterizzata da vasocostrizione periferica con aumento della pressione arteriosa, aumento del battito cardiaco, con conseguente affaticamento del cuore, spasmo delle coronarie, con aumentato rischio di infarto cardiaco e iperstimolazione delle secrezioni gastriche che può rappresentare uno dei fattori scatenanti l’ulcera.
La bellezza in fumo
Entriamo ora nel vivo delle argomentazioni dermocosmetologiche parlando dei danni che il fumo crea alla pelle e quindi anche all’aspetto fisico di una persona.
Già nel 1865 Solly ipotizzò la stretta relazione esistente tra cute e fumo. Un secolo dopo, nel 1965, i ricercatori Ippened e Ippen affrontarono in modo scientifico tale argomentazione e identificarono le modificazioni del volto delle fumatrici abituali e coniarono il termine “Smoker’s Face – faccia da Fumatore”, caratterizzata da alcune modificazioni caratteristiche riscontrate nel 79% delle fumatrici contro il 19% delle non fumatrici.
In pratica in coloro che fumano la pelle perde consistenza, assume un colorito pallido, giallo-grigiastro, si formano rughe profonde e serpiginose disposte in forma radiale soprattutto intorno alle labbra ed agli angoli degli occhi (zampe di gallina) e non basta: presenta anche un aspetto scarno con forte prominenza del contorno osseo ed un lieve afflosciamento delle guance. Inoltre la cute da sigaretta, appare in alcuni casi macchiata e grigiastra su un’epidermide atrofica, in altri presenta una abbondanza di pigmentazione arancione e rossastra sul volto. Il dott. Harry Danieli, nel 1971 dimostrò, in uno studio a doppio cieco, la stretta correlazione tra fumo e precoce invecchiamento cutaneo: in pratica rilevò che forti fumatori in età compresa tra i 40 ed i 49 anni presentavano più rughe rispetto ai non fumatori con 20 anni in più: le modificazioni sopra descritte colpiscono già dopo i 30 anni, in misura maggiore le persone sottoposte a prolungata esposizione al sole.
Il fumo, inoltre, ha fatto riscontrare, in giovani donne fumatrici, alterazioni ormonali determinate da un aumento della idrossilazione dell’estradiolo che causa un precoce ipoestrogenismo, responsabile della secchezza e dell’atrofia cutanea tipiche della menopausa.
Un’altra visibile trasformazione dovuta al fumo è rappresentata dalla decolorazione accentuate delle unghie (biancastre) delle dita (ingiallite) che sorreggono la sigaretta.
Fumo e sigarette: 148 cose che forse non sapevate
Il fumo invecchia davvero la pelle? È vero che le sigarette light fanno meno male? Se smettessi subito di fumare quanto risparmierei ogni anno? Domande e risposte su fumo e tabacco contenute nel libro della Fondazione Umberto Veronesi (scaricabile gratuitamente qui www.fondazioneveronesi.it ) che raccoglie 148 domande, dalle più semplici alle più tecniche e che possono aiutare a capire i veri danni del fumo.
Le cause dei danni epidermici ed i rimedi
L’inalazione e il contatto con i circa 4000 componenti tossici del fumo crea danni in grossa misura proprio al tessuto epidermico perché essendo lo strato più estemo della cute, ha un contatto diretto con le sostanze tossiche prodotte
dalla combustione. Il fumo danneggia la cute con molteplici modalità determinando effetti sistemici e/o locali con l’interessamento contemporaneo delle varie componenti dell’organo cutaneo. Attraverso la descrizione delle caratteristiche e degli effetti di alcuni componenti di esso sull’ organismo cerchiamo di comprendere come danneggia soprattutto i fumatori ma non solo loro.
La nicotina, solo uno dei tanti componenti tossici, sicuramente il più conosciuto, determina un aumento dei livelli di vasopressina, un potente vasocostrittore che riduce il il flusso sanguigno arteriolo-capillare e determina una più bassa temperatura e una minore ossigenazione della cute.
Un altro killer, per meglio rendere l’idea dei danni che esso provoca, è il benzoalfa-pirene: la sua attività riduce il livello di vitamina A preposta alla difesa di DNA e tessuto connettivo dai radicali liberi: atomi, o gruppi di essi, molto instabili, caratterizzati dalla presenza di un elettrone dispari; sono di norma presenti nell’organismo in piccole quantità ed è stato dimostrato che nel caso del tabagismo possono aumentare di numero e determinare stress cellulare, con danni alle membrane delle cellule, perdita dell’omeostasi ed induzione di depressione immunitaria con maggiore suscettibilità allo sviluppo di infezioni batteriche, fungine e virali. Possono inoltre determinare modifiche strutturali delle proteine, produzione di lipofuscine ed inattivazione più o meno grave di alcuni sistemi enzimatici.
Nei fumatori la lisil ossidasi, l’enzima che fa da catalizzatore nel cross-linking dell’elastina viene parzialmente inibito: il risultato è una palese alterazione delle fibre elastiche localizzate in parti anche profonde della pelle con elastosi del derma medio e reticolare.
Come evitare il danni del fumo sulla pelle?
Il primo ovvio consiglio che viene spontaneo dare, a salvaguardia della salute e della bellezza, è quello di smettere di fumare, esortazione poco accettabile se non di certo inutile per chi ha il vizio.
Ma allora, che fare per evitare o mitigare i danni prodotti dal fumo?
La medicina, la farmacologia e la cosmesi funzionale, supportate dalle tecnologie più avanzate dell’informatica e dell’elettronica, vengono in aiuto al popolo dei fumatori i mettendo a disposizione di questi personale esperto e qualificato che, con apparecchiature in grado di effettuare analisi adatte a valutare i danni subiti dalla pelle, mettono il cosmetologo e/o il farmacista in grado di approntare o consigliare i prodotti cosmetici e gli integratori alimentari adatti alle proprie specifiche esigenze mirati a far riacquistare alla pelle le caratteristiche funzionali perse a causa del fumo per riparare, diminuire, ritardare o limitare i danni prodotti.
Attualmente, con l’ausilio di telecamere che utilizzano il sistema MVS (Micro Video Scansione), apparecchiature elettroniche, programmi computerizzati ed analisi quali ad esempio il mineralogramma ed il Check-Up alimentare, è possibile evidenziare efficacemente ed in modo rapido molti tra i danni prodotti dal fumo: le mutazioni del microcircolo sottocutaneo, gli eventuali restringimenti vasali, le carenze di idratazione, le modificazioni di pH, la presenza e la tipologia di macchie iper e/o ipocromiche, la natura delle rughe, la salute di peli e capelli ed altri ancora.
Per chi non volesse raccogliere lìinvito a non fumare più, (purtroppo, sicuramente molti), si consiglia di
integrare la propria alimentazione con tanta Vitamina C, Vitamina E e Betacarotene capaci di limitare di tanto i danni provocati dai radicali liberi.
Per la pelle, vista la gravitaàdei danni provocabili o provocati dal fumo, consigliamo un buon Check-Up Cosmetologico cosicché personale esperto, valutando l’entità dei danni causati dalle sigarette in relazione alle caratteristiche della propria pelle, possa suggerire le creme ed i prodotti cosmetici necessari alle singole e personali esigenze.
Prima di citare, anche se sommariamente i principi funzionali più adatti ricordiamo che i danni del fumo interessano un po’ tutti: anche e purtroppo i non fumatori che vivono a stretto contatto o in ambienti nei quali altri fumano. Veniamo al dunque: per limitare i danni da fumo sono utili formulazioni contenenti, quali principi dermofunzionali, la Vitamina E per l’azione antiossidante, la Vitamina A che accelera il turn-over delle cellule epidermiche, l’Olio di Borragine e la Vitamina F, necessari a restituire tono ed elasticità cutanea. Accanto ad essi, di fondamentale e basilare importanza per la pelle di chi fuma, a seconda delle specifiche esigenze, vanno suggeriti prodotti contenenti Pantenolo per la sua capacità di idratare la cute. Equiseto quale forte rimineralizzante. Burro di Karité per l’azione emolliente. Olio di Jojoba come ottimo ammorbidente. Acido laluronico per l’azione meccanica e Filtri Solari UVA per l’azione protettiva.
Alla luce di tutto quanto appena detto, penso che, oltre al famoso “nuoce alla salute”, sui pacchetti di sigarette dovrebbe essere anche scritto “imbruttisce la pelle”. In un’ epoca come la nostra, marcatamente edonistica, in cui la vecchiaia viene combattuta, (o almeno si cerca di farlo), quasi come una malattia, sensibilizzare l’opinione pubblica argomentando anche sui danni estetici potrebbe rivelarsi una buona arma nella lotta al fumo.
PhD Karité è indicata quale emulsione nutriente e riparativa tissutale per la sua peculiare composizione:
A) Burro di Karité, estratto dai semi di una sapotacea di origine africana, noto per l’elevato contenuto di frazionio steroliche che ne esaltano le virtù riparative ed elasticizzanti.
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